« Cécile – Le maghe del vuoto nel ventre » è una storia matrilineare in cui sono gli oggetti a parlare, a fare da voci narranti di un periplo illustrato che attraversa Torino e approda a Parigi. Un profumo, uno specchio e un rossetto sono solo alcuni dei testimoni immobili della vita di Leila, Angela e Cécile: tre donne di generazioni diverse, legate dal filo rosso del sangue e attraversate nel corpo da uno stesso vuoto nel ventre.
Scesa dal treno, la bambina sorrise alla madre, visibilmente intimidita dal tempo passato e timorosa di ricevere i soliti commenti: «Sei ingrassata, non ti sei tagliata i capelli, sorridi, mi guardi?». Per l’intimità familiare, i treni sono macchine del tempo.